Tratto dal sito web del Comune di Ravenna

Approvato il piano dell’arenile 2009

Favorevoli: gruppi di maggioranza

Contrari: Lista per Ravenna

Astenuti An Pdl, Fi Pdl

Nella seduta di ieri sera, lunedì 21 dicembre, il consiglio comunale ha approvato il piano dell’arenile 2009 a seguito dell’adozione votata dal consiglio comunale nel luglio 2009. La delibera è stata illustrata dall’assessore Gabrio Maraldi che in apertura ha indicato come obiettivo principale del piano lo sviluppo del turismo balneare nel pieno rispetto degli ambienti naturali, degli habitat e sulla tutela delle specie presenti sulla costa. “Alla domanda se è possibile sviluppare il turismo balneare e rispettare l’ambiente la nostra risposta è sì. Il piano si pone questo obiettivo con gradualità. Il dibattito in commissione assetto del territorio è stato lungo e proficuo. Un ringraziamento va a tutti i componenti che hanno lavorato e condiviso l’obiettivo di approdare all’approvazione del piano entro l’anno”. L’assessore ha inoltre ringraziato gli uffici tecnici comunali coinvolti e le circoscrizioni.

Delle 311 osservazioni presentate dai cittadini al piano dell’arenile, 181 sono state accolte; 50 accolte in parte; 60 non sono state accolte; 3 sono state ritenute non ammissibili e 7 sono state confermate in quanto richiedevano azioni già possibili.

Il consigliere di Lista per Ravenna, Alvaro Ancisi ha aperto il dibattito. “Questa sera, previa valutazione delle osservazioni presentate dai cittadini, il consiglio comunale approverà, in via definitiva, il piano dell’arenile, ma lo farà col voto contrario di Lista per Ravenna.

L’esame delle osservazioni non ha portato notevoli differenziazioni di giudizio tra la maggioranza e la nostra lista civica, ma il nostro giudizio sul complesso dell’operazione resta negativo, per le seguenti ragioni.

Il piano, offrendo spazi ed incentivi scarsi per promuovere gli investimenti privati, a beneficio dell’innovazione, di una più ampia offerta di servizi e della sostenibilità ambientale, ed imponendo percorsi di attivazione eccessivamente burocratici e defatiganti, non potrà svolgere adeguatamente la funzione di volano per una nuova economia dell’arenile, che era stata posta come obiettivo.

Pur essendosi proceduto a marce forzate nella Commissione Consiliare Assetto del Territorio (CCAT), il piano taglia il traguardo con un ritardo decennale rispetto alle attese e agli impegni, e perfino alle promesse più recenti formulate dal sindaco Matteucci di una sua attivazione per la stagione 2008 e poi per la 2009. Nell’estate 2010, se ne potranno vedere, dati i tempi ristretti residuati, poche limitate applicazioni.

Resta la mancata attenzione a Lido di Dante, che continua a subire, sul proprio litorale, la presenza massiccia, abusiva e incontrollata dei nudisti e i fenomeni negativi che la circondano, nonostante sia una zona balneare a vocazione familiare e naturalistica. Non è stata neppure verificata la possibilità che uno spazio, correttamente regolamentato e disciplinato, per la pratica del nudismo balneare possa essere insediato su un’altra area del litorale, ben separata dalla balneazione “tessile”.

Nel merito delle osservazioni, esprimiamo alcune specifiche valutazioni.

Le osservazioni presentate al piano dell’arenile adottato nel luglio scorso sono state complessivamente 311, di cui, però, addirittura la maggioranza, cioè 156, è stata presentata non dai cittadini, ma dagli uffici comunali stessi della Pianificazione territoriale, soprattutto per rettificare le norme del piano da loro stessi elaborate dopo un travaglio di anni. Si tratta di un record difficilmente superabile, indice di un fenomeno patologico, giacché lo strumento delle osservazioni è a disposizione dei cittadini perché si esprimano sulle proposte e solo marginalmente degli uffici per correggersi. Si pensi che la procedura richiede su ciascuna osservazione il parere degli uffici, con la conseguenza grottesca di un inevitabile parere positivo da loro formulato, come giudici di se stessi, sulle proprie osservazioni. Ne risente, oggettivamente, la credibilità del lavoro.

Alcuni miglioramenti sostanziali ci sono stati, grazie anche alle sollecitazioni prodotte da Lista per Ravenna. Tra questi, importante la riduzione da 10 a 3 del numero minimo di stabilimenti balneari necessari per la presentazione dei progetti unitari innovativi.

La differenziazione più notevole tra la maggioranza e Lista per Ravenna è stata sul concetto di “fronte di spiaggia libera”. Secondo noi, si dovrebbe derogare dallo stretto e dogmatico parallelismo delle linee rette nella direzione est-ovest, poste a delimitazione delle concessioni balneari, consentendo, a fianco degli stabilimenti o comunque dove, per distanza dalla battigia, la spiaggia libera non è di fatto utilizzata dal bagnanti, di insediare attrezzature di interesse generale, ad uso ricreativo, sportivo, salutistico, ecc.: fermo restando un ampio corridoio di libero transito e non intaccando le fasce di rispetto delle dune. La “spiaggia libera”, in sostanza, non ne sarebbe intaccata, ma si avrebbero maggiori opportunità di fruizione del litorale”.

Eugenio Costa (Fi Pdl): “Il piano dell’arenile arriva con grande ritardo rispetto alle aspettative degli operatori balneari, che hanno perso anni preziosi in attesa. La commissione assetto del territorio ha lavorato sodo, stringendo i tempi, centrando l’obiettivo di chiudere l’esame delle osservazioni entro il 2009 per consentire agli operatori di apportare una serie di migliorie agli stabilimenti balneari già dal 2010. Non sono previste nel Piano agevolazioni eclatanti e/o stravolgenti l'attuale situazione, per cui non ci attendiamo dall'approvazione del Piano eventi straordinari nell'offerta turistica balneare.

Con riferimento a Lido di Dante ed al suo turismo naturista (e purtroppo alle degenerazioni che lo accompagnano) la CCAT si è soffermata in più occasioni, non riuscendo a trovare soluzioni alternative in altre zone del nostro litorale, anche per la difficoltà di far coesistere le varie competenze che hanno voce in capitolo in questo specifico segmento turistico.

Rilevo una tutela maniacale della spiaggia libera, che non prevede alcun insediamento di strutture nemmeno di tipo sportivo, che avrebbero potuto arricchire l’offerta turistica. Il piano dell’arenile è una scomessa importante che dovrebbe vedere in atto il dinamismo degli operatori balneari da un lato e la capacità di proporre idee e progetti da parte del pubblico in grado di attrarre gli operatori economici. L’obiettivo è arrivare alla fruizione della spiaggia tutto l’anno e a una dilatazione della stagione balneare con un’attenzione per la rinaturalizzazione delle strutture naturali, per l’uso di fonti rinnovabili e per la tutela ambientale”.